LUNARIO - Bruno
Bentornatə a LUNARIO, la newsletter mensile dedicata ai temi della performatività posthuman, alle culture digitali e alle dinamiche del Metaverso, iniziata nel 2021 grazie al sostegno dell’Italian Council IX.
Ciclicamente, LUNARIO propone argomenti e approfondimenti intorno a tematiche culturali mediali: procede nel percorso di esplorazione delle culture performative digitali, insegue le infinite declinazioni della liveness multimediale, sonda spazi e ambienti virtuali, diffonde le scoperte della ricerca accogliendo appuntamenti e curiosità.
Questo numero accoglie una CHICCA di Lev Manovich su realismo, ancoraggi e AI, mentre l’OSSERVATORIO segnala alcune fra le moltissime recenti produzioni sviluppate allenando algoritmi di intelligenza artificiale. L’AGENDA vi invita a DIGITALIVE, e il GLOSSARIO alla decrescita (felice).
Si riparte, seguitemi 🧜🏻♀️
CHICCHE
Primizie dal mondo accademico.
5. Relazioni immagine-testo nella sintesi di immagini AI (dopo Roland Barthes)
Per decenni abbiamo pensato che descrivere un'immagine con le parole fosse limitante. Questo è stato un assunto importante delle arti nell'era moderna: ad esempio, uno degli obiettivi principali del modernismo visivo è stato sbarazzarsi della "storia", facendo sì che i dipinti esplorassero il proprio linguaggio visivo rifiutando le etichette semantiche che avrebbero potuto limitare l’interpretazione dello spettatore. Questa idea non era limitata alle arti: ad esempio, Ronald Barthes credeva che le didascalie dei giornali fissassero il significato di una fotografia limitandone la potenziale ambiguità. In "Retorica dell'immagine" dice: "Il messaggio linguistico è effettivamente presente in ogni immagine: come titolo, didascalia, articolo di stampa di accompagnamento, dialogo cinematografico, balloon del fumetto. Nello stesso modo in cui una parola può avere più di una definizione, è possibile che i segni abbiano diversi significati, quindi i produttori cercheranno di indirizzare l'interpretazione del pubblico verso una lettura preferita di un testo mediatico utilizzando l'ancoraggio. Nei giornali e nelle riviste, le fotografie sono spesso accompagnate da didascalie che servono a fissarne il significato". Questa idea di Barthes è stata poi adottata dai Media Studies, che utilizzano il termine ‘ancoraggio’ come standard. Quindi, all'interno del paradigma dell'AI Image Synthesis, ogni immagine ora è letteralmente ancorata al suo codice linguistico, il suo programma - il prompt testuale che ha generato questa immagine.
Tuttavia, oggi lo stesso prompt può essere utilizzato per generare molte versioni diverse della stessa immagine: ogni volta che si esegue il codice, per così dire, emerge un nuovo universo visivo. Così quando ora mi capita di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale come #midjourney, la mia esperienza è molto diversa da quella descritta da Barthes: MJ amplifica le nostre brevi frasi generando sfumature, dettagli, atmosfere, significati, associazioni e stati d'animo che non avevamo specificato - e che spesso non avremmo mai nemmeno immaginato.
Il dottor Lev Manovich è un teorico della cultura digitale, scrittore e artista il cui lavoro ha avuto un profondo impatto sul modo in cui pensiamo ai media e alla tecnologia oggi. I suoi libri includono Cultural Analytics , AI Aesthetics , Instagram e Contemporary Image e The Language of New Media . È stato incluso nell'elenco delle "25 persone che danno forma al futuro del design" nel 2013 e nell'elenco delle "50 persone più interessanti che costruiscono il futuro" nel 2014. Riconosciuto come una delle voci più influenti nella teoria dei media contemporanei, Il lavoro del dott. Manovich è una lettura essenziale per chiunque sia interessato a comprendere il ruolo della tecnologia nella società contemporanea. [bio Versione breve 1 - scritta dal programma AI (jassper.ai)]
Manovich è un teorico della cultura digitale, scrittore e artista. È stato incluso nell'elenco delle "25 persone che danno forma al futuro del design" e nell'elenco delle "50 persone più interessanti che costruiscono il futuro" . Attualmente è Presidential Professor presso The Graduate Center, City University di New York , e Direttore del Cultural Analytics Lab . Negli ultimi tre decenni ha pubblicato 180 articoli e 15 libri che includono Cultural Analytics , Instagram e Contemporary Image e The Language of New Media, descritta come "la storia dei media più suggestiva e di ampio respiro dai tempi di Marshall McLuhan". I progetti di arte digitale di Manovich sono stati mostrati in 112 mostre internazionali al Centre Pompidou, ICA London, ZKM, KIASMA e altre importanti sedi. [Versione breve 2 - scritta da Manovic]
Questa riflessione intorno alla creatività sviluppata utilizzando i più recenti software per la generazione di immagini, pubblicata sui profili Instagram e Twitter, si inserisce nel thread innescato dalla notizia della vittoria del primo premio alla Colorado State Fair nella categoria digital arts dell’opera di Jason Allen “Théâtre D’opéra Spatial”, realizzata utilizzando Midjourney, un programma di intelligenza artificiale che crea immagini da descrizioni testuali. Similarmente a DALL-E di OpenAI, il funzionamento di MJ è semplice e complesso allo stesso tempo: attingendo da un data set prestabilito di immagini, il software utilizza un’intelligenza artificiale in grado di creare delle nuove immagini sulla base delle descrizioni testuali inserite dall’utente. Il lavoro di Allen è stato dunque quello di scegliere una sequenza di parole che ha portato alla nascita di questa immagine. Non solo, l’autore ha affermato che il suo contributo sarebbe stato determinante alla buona riuscita dell’opera: sul server Discord di Midjourney ha infatti commentato “Ho perfezionato un prompt specifico e generato centinaia di immagini prima di creare quest’opera: dopo molte settimane di messa a punto e cura nella generazione delle varie opzioni, ho scelto le 3 più belle e le ho stampate su tela dopo averne aumentato la scala con Gigapixel AI”.
AGENDA
Coordinate spazio-temporali, da non perdere per non perdersi.
Come percepiamo il mondo oggi in tutte le sue dimensioni visibili, impercettibili e immaginate? Il corpo continua a svolgere “merleaupontianamente” il ruolo di connettore con l'ambiente circostante e di archivio di memorie personali/collettive, o si è dissolto in un flusso digitale di coscienza virtuale? Secondo il coreografo Choy Ka Fai i media digitali possono essere alleati nella riscoperta e reinterpretazione della spiritualità. Originario di Singapore e di base a Berlino, è da tempo affascinato dalle relazioni possibili fra corpo umano e tecnologie come strumenti per esplorare esperienze mistiche e idee coreografiche postumane: dalle potenzialità extracorporee, sublimi, indotte dall’esperienza multimediale. Il suo lavoro si basa sulla creazione e sul dialogo con avatar e intelligenze artificiali “metà umani e metà qualcos'altro”, mescolando nuove tecnologie con antichi rituali e intrecciando gli stati alterati della spiritualità con speculazioni sul corpo postumano.
Per "CosmicWander", il suo ultimo progetto XR in corso, l'artista si è avventurato attraverso l'Asia per studiare le pratiche spirituali e le danze sciamaniche di diversi popoli e comunità; durante i suoi viaggi ha incontrato oltre 50 sciamani e ha filmato straordinarie esperienze. Sabato 24 e domenica 25 settembre Kafai presenta il proprio lavoro teatrale per la prima volta in Italia, su invito di Romaeuropa festival, nella cornice di Digitalive.
In scena alla Pelanda, lo spettacolo Yishun is Burning fonde sciamanesimo e Vogueing dando vita ad un assolo queer trascendente, multimediale e multinazionale abitato dal danzatore Sun Phitthaya Phaefuang (aka Aurora Sun) e da voguers delle ballroom romane. Un percorso verso l’estasi, la trance, che sorpassa le attribuzioni di genere, le identità culturali e la religione. A trent’anni dall’iconico documentario newyorkese Paris is Burning lo spettacolo unisce temi e stilemi di un mondo globalizzato con le più antiche tradizioni spirituali, costruendo modelli di trasmissione e resistenza contemporanei. Info e ticket qui.
Dal 6 ottobre, sempre in Pelanda, sempre per Romaeuropa - Digitalive, Auriea Harvey presenta “Menagerie” una speciale promenade costellata da serie di interventi XR disseminati nello spazio, a diversi livelli di realtà. Rieditando la mitologia e la tradizione mediterranea, Harvey è un’artista che produce simulazioni e sculture che collegano lo spazio fisico e digitale: dopo aver esplorato le profondità della net art e dei videogiochi, ha rivolto la sua attenzione alla modellazione 3D, alla stampa e alla mixed reality. Le sue opere si presentano come sculture che fondono la produzione digitale e quella artigianale. Ingresso gratuito.
GLOSSARIO
Perchè le parole sono importanti.
Decrescita: s. f. Modello di sviluppo localistico basato su riduzione dei consumi, autoproduzione e autoconsumo dei beni, teorizzato dall’economista e filosofo francese Serge Latouche (n. 1940), in contrasto con l’idea universalistica secondo cui la crescita trainata dalle economie sviluppate produce sempre e per tutti effetti positivi a lungo termine; in senso concreto, diminuzione, riduzione della crescita, rinuncia alla crescita. Derivato dal s. f. crescita con l’aggiunta del prefisso de-, sul modello del francese décroissance.
OSSERVATORIO
altre forme di live
Immaginate un mondo futuro in cui la vostra mente non sia più interamente vostra, ma coabitata da un'entità AI; ora immaginate come una vita vissuta con un'AI potrebbe trasformare gli script che guidano il senso di un'esistenza significativa: ecco “The Chalice Study”, primo film narrativo di Ian Cheng che si immerge nel complesso rapporto tra tecnologia, libero arbitrio e desiderio umano. Ambientata nel 2074, quando l’AI chiamata BOB (Bag of Beliefs) promette di alleviare lo stress esistenziale co-pilotando la coscienza umana, l’opera fa parte della miniserie anime “Life After BOB” ideata da Cheng, in cui gli esseri umani e l'IA si fondono, con conseguenze turbolente. Basandosi sulla tecnica di simulazione al computer tipica di Cheng, “The Chalice Study” è il film più ambizioso di questa durata prodotto con il motore per videogiochi Unity; in mostra alla Halle am Berghain di Berlino dal 9 Settembre al 6 Novembre, viene per la prima volta trasmesso in live-streaming ad ogni proiezione, mentre un feed algoritmico trasforma continuamente i suoi dettagli. Dopo ogni streaming, gli spettatori possono mettere in pausa il film ed esplorarne i dettagli alla velocità preferita incontrano e interagendo con una stazione interattiva di "worldwatching".
Nella Sala degli Arazzi di Fondazione Giorgio Cini, giovedì 29 settembre alle ore 18.30 l’anfiteatro dell’Isola di San Giorgio diventa ambientazione virtuale e protagonista dell’opera “La Maschera del Tempo” realizzata da Mattia Casalegno e Martux_m: nato dalla combinazione tra approfondite ricerche d’archivio all’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini e l’applicazione a questo data set di una AI, del sound design e dell’animazione 3D, il film si sviluppa grazie alla potenza visiva di software capaci di fondere il tutto in un unico meta-linguaggio espressivo. Tra scenografie reali e ambientazioni oniriche in un mondo di fantascienza e post umano, ne “La Maschera del Tempo” il Teatro Verde rivive con la sua architettura e la sua storia, popolato da avatar iperrealistici combinati con elaborazione testuale e trasformati in interpreti delle grandi opere che ne hanno fatto la storia. Il racconto immaginifico prende vita in quattro atti, tra la Storia gli Spettacoli, il Presente, il Futuro del Teatro Verde, ripercorrendo le vicende dei teatri di verzura, l’epoca d’oro dell’anfiteatro - in particolare le maschere goldoniane e le tragedie greche- il dialogo con la Natura, dominata e dominante, forza evolutrice del mondo naturale, che concorre alla nuova vita del teatro.
Oggi, 19 Settembre 2022, a Roma la Luna è sorta ieri e tramonta alle 16:29 con azimuth 310°. Fase Lunare: Ultimo Quarto. Visibile al: 40%. Età della Luna: 23,62 giorni.
La visual identity di LUNARIO è di Nicola Benetti; il progetto di comunicazione è a cura di UC Studio. Per rileggere le scorse uscite, l’archivio di LUNARIO è consultabile qui.
Arrivederci dopo il prossimo plenilunio, il 10 Ottobre.