LUNARIO: Human-first 🍉
Bentornatə a LUNARIO, la newsletter mensile dedicata ai temi della performatività posthuman, alle culture digitali e alle dinamiche del Metaverso.
Ciclicamente, LUNARIO propone argomenti e approfondimenti intorno a tematiche culturali mediali: procede nel percorso di esplorazione dei linguaggi performativi digitali, insegue le infinite declinazioni della liveness multimediale, sonda spazi, ambienti e community virtuali, diffonde le scoperte della ricerca accogliendo appuntamenti e curiosità.
In questo numero troverete: nell’AGENDA la lecture “Arti performative fra tecnologie e Metaverso” per la Scuola di alta formazione della Fondazione Modena Arti Visive, e il nuovo bando di Residenze Digitali - nell’OSSERVATORIO. Nel GLOSSARIO si parla di teoria e pratica dell’interoperabilità, e nelle CHICCHE di gradienti di liveness.
Venite con me 🧜🏻♀️
CHICCHE
Primizie dal mondo accademico.
Perché studiare la liveness? Perché rappresenta una parola chiave per lo studio dei media e della performance, al pari di altri concetti ormai classici come quelli di "rimediazione", "convergenza" o "ibridazione", perché permette di cogliere dinamicamente le trasformazioni del senso dell'essere in presenza nella contemporaneità. Il concetto di liveness riguarda la qualità che attribuiamo all'esperienza di partecipare "dal vivo" a un evento e al tipo di presenza nello spazio e nel tempo che la nostra partecipazione può assumere: essere "dal vivo" nella nostra epoca, con chat, streaming, smart working, didattica online, può assumere sfumature molto diverse. Osservare la liveness in termini di gradienti mostra il carattere molteplice, contingente e talvolta ideologico della categoria del live, ma anche il valore che industrie e utenti vi attribuiscono. [...]
Negli ambienti online, ad esempio, si può osservare la realizzazione di quella particolare declinazione della liveness, che Auslander definisce digital liveness che non scaturisce solo dalle proprietà degli ambienti digitali o dalla pura costruzione del pubblico, ma riguarda «[...] una specifica relazione fra sé e altro, un modo particolare di essere “coinvolto in qualcosa”». A partire da indagini empiriche sulle audience, Martin Barker identifica la liveness come esperienza composita, cui partecipano almeno sette componenti: 1) la compresenza fisica fra performer e performance, 2) la simultaneità, 3) il senso dell’engagement non mediato, 4) il senso della località con l’esperienza, 5) il senso dell’interazione con il performer, 6) il senso con l’interazione con gli altri membri del pubblico e 7) la coscienza di partecipare a un evento unico. Paul Sanden traccia un’altra classificazione della liveness nella performance musicale, distinguendo: temporal liveness quando si è presenti nel momento dell’emissione musicale primaria, spatial liveness quando si condivide lo spazio di questa emissione, liveness of fidelity che riguarda la valutazione di fedeltà alla performance iniziale, liveness of spontaneity laddove l’attenzione è posta sulla spontaneità e imprevedibilità della prestazione umana, corporeal liveness relativa al grado di connessione percepita con il corpo acustico dell’emissione, interactive liveness derivante dall’interazione fra performer e fra performer e pubblico, virtual liveness quando la percezione della liveness dipende dall’interazione con un corpo interamente mediatizzato. Questi aspetti non si realizzano quindi esclusivamente nel contesto della comunicazione dal vivo ontologicamente intesa: [...] vi è cioè una dimensione non soltanto esperienziale della liveness, ma anche una sua componente discorsiva che la rende uno strumento di categorizzazione e distinzione.
Laura Gemini è professoressa ordinaria in Sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, dove lavora a progetti di ricerca su performance, mediatizzazione e liveness digitale. Insegna Teatro e Spettacolo, Teoria e pratiche dell’immaginario contemporaneo e Sociologia del turismo; in pratica, il suo interesse di studio e ricerca riguarda l’osservazione di alcuni fenomeni della comunicazione osservabili attraverso la lente della performance. È presidente della Scuola di Scienze di Comunicazione e dirige l'Osservatorio sui pubblici dal vivo della sua università. Stefano Brilli è ricercatore presso l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, dove lavora a progetti di ricerca sulle culture digitali e sul pubblico delle arti performative. I suoi interessi di ricerca sono incentrati su irriverenza e celebrità nella cultura digitale, sui pubblici dello spettacolo dal vivo e sulla sociologia delle arti.
Per FrancoAngeli, è appena uscito il loro ultimo libro “Gradienti di liveness. Performance e comunicazione dal vivo nei contesti mediatizzati”.
AGENDA
Coordinate spazio-temporali, da non perdere per non perdersi.
Torna il ciclo di lezioni aperte “L’arte, noi e la tecnologia”, organizzato dalla Scuola di alta formazione di Fondazione Modena Arti Visive e dedicato al rapporto tra l’arte contemporanea e le innovazioni tecnologiche del mondo in cui stiamo vivendo. Oggi, più che mai, le interconnessioni tra questi ambiti sono molteplici e mutevoli: le tecnologie digitali sono al contempo strumento di creazione artistica e mezzo della sua fruizione, oltre che stimolo per una riflessione sulla nostra condizione postumana, tra cyborg e antropocene. Indagare queste relazioni risulta di fondamentale importanza non solo per comprendere le ultime tendenze della ricerca artistica nelle Media Arts, ma anche per acquisire indispensabili strumenti di lettura della nostra società iper-tecnologica, immaginando nuovi scenari futuribili e possibili rapporti con le macchine intelligenti. Infine, studiare il lavoro degli artisti permette di comprendere le sorprendenti potenzialità del loro pensiero laterale, anche nel campo della ricerca tecnologica e scientifica. Il ciclo si terrà presso AGO Modena Fabbriche Culturali (Largo di Porta Sant’Agostino 228, Modena), nella sala ex Cappella, all’interno degli spazi di Future Education Modena.
Ringrazio la Scuola di alta formazione per l’invito a partecipare con una lecture sui temi della digital performance, giovedì 15 febbraio alle ore 18: presenterò un viaggio attraverso alcune opere peculiari nel descrivere una rivoluzione estetica in atto fin da inizio Millennio, all’insegna della transdisciplinarietà e del post antropocentrismo.
QUI il programma completo; qui la diretta streaming. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
GLOSSARIO
Perchè le parole sono importanti.
Interoperabilità s. f. – Capacità di due o più sistemi, reti, mezzi, applicazioni o componenti di scambiare informazioni tra loro e di essere poi in grado di utilizzarle. Nella società tecnologicamente avanzata, caratterizzata da una crescente diversità di sistemi e di applicazioni, l’i. consente lo sviluppo di sistemi globali (per es. i mercati), prevenendo gli effetti indesiderabili della frammentazione.
Nel maggio 2022, il World Economic Forum ha lanciato l’ iniziativa Defining and Building the Metaverse, il cui obiettivo è riunire le principali parti interessate del mondo accademico, della società civile, del governo e delle imprese per promuovere il consenso e creare un metaverso che sia economicamente sostenibile, interoperabile, sicuro, equo e inclusivo. L’iniziativa si articola in due filoni di lavoro: governance e creazione di valore economico e sociale. Il percorso di governance ha prodotto il suo primo rapporto della serie intitolata Interoperability in the Metaverse, con considerazioni chiave sulle opportunità e le sfide che comporta realizzare questa capacità nel Metaverso.
L’ interoperabilità è una delle richieste anche dell'Unione europea per mettere ordine nell'anarchico mondo digitale: il Digital Markets Acts stabilisce una serie di criteri oggettivi strettamente definiti per qualificare una grande piattaforma online come cosiddetto “gatekeeper”. Fra questi, richiede che qualunque piattaforma possa dare la possibilità agli utenti di comunicare con altri utenti anche su piattaforme alternative. WhatsApp è stata chiamata per prima in causa e sta per adattarsi a questa disposizione: presto sarà dunque possibile inviare messaggi ad amici e parenti, con la possibilità per loro di rispondere da Telegram, Signal o da altre app di messaggistica.
OSSERVATORIO
altre forme di live
Il Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in partenariato con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT, il Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora │ La Corte Ospitale), l’Associazione ZONA K di Milano, Fondazione Piemonte dal Vivo – Lavanderia a Vapore, C.U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche (La Mama Umbria Umbria International – Gestioni Cinematografiche e Teatrali/ZUT – Centro Teatrale Umbro – Micro Teatro Terra Marique – Indisciplinarte), il Centro di produzione di danza e arti performative Fuorimargine di Cagliari e l’Associazione Quarantasettezeroquattro (In\Visible Cities – Festival urbano multimediale) di Gorizia, lanciano la quinta edizione di Residenze Digitali con il bando per la selezione di 4 progetti da svilupparsi nel corso dell’anno 2024. L’intento è quello di stimolare le artiste e gli artisti delle performing arts all’esplorazione dello spazio digitale, come ulteriore o diversa declinazione della loro ricerca autoriale.
Dovrà trattarsi di progettualità artistiche legate ai linguaggi della scena contemporanea e della performance, che nascano direttamente per l’ambiente digitale o che in esso trovino un ambito funzionale ed efficace all’esplicitarsi dell’idea artistica. Il progetto può anche prevedere la compresenza phygital di una dimensione in presenza dal vivo che affianchi quella digitale, che deve però restare prevalente.
Ciascuna delle 4 proposte vincitrici riceverà un contributo di residenza di 4.500 euro + iva + messa a disposizione dell’alloggio e di uno spazio di lavoro per l’eventuale periodo di residenza in presenza.
Per info e iscrizioni: residenzedigitali.it Deadline: 22 febbraio.
Questo mese LUNARIO sorge con la Luna Nuova in Acquario. La qualità del tempo potrebbe portare alcuni sviluppi sorprendenti e straordinari, dovuti principalmente a Plutone che si trova sul primo grado dell'Acquario, sul quale in questo mese stanno transitando i pianeti veloci. Gli impulsi trasformativi di Plutone in Acquario sono ora chiaramente percepibili e potrebbero tenerci sulle spine; mentre alcuni stanno ancora cercando di capire cosa è successo, altri stanno già progettando un nuovo futuro. Qualcuno potrebbe compiere qualcosa di audace e completamente inaspettato, che potrebbe cambiare la situazione in modo significativo: potrebbe attraversare una linea rossa, rendendo difficile valutare correttamente le conseguenze. Tuttavia, il fatto che ciò che sta accadendo metta in discussione un'immagine fondamentale di sé diventerà chiaro al più tardi il 16 febbraio: siamo nel bel mezzo di una transizione e che non c'è modo di tornare indietro. Alcuni sono entusiasti, ma per altri sta accadendo tutto troppo in fretta, oltrepassando il limite e, soprattutto, senza consenso e coinvolgimento. (astro.com)
Oggi, 12 Febbraio 2023, a Modena la Luna sorge alle 8.48 con azimuth 93° e tramonta alle 21.19 con azimuth 270°. Fase Lunare: Crescente. Visibile al: 3%. Età della Luna: 2 giorni.
La visual identity di LUNARIO è di Nicola Benetti; il progetto di comunicazione è a cura di UC Studio. Per rileggere le scorse uscite, l’archivio di LUNARIO è consultabile qui.
Arrivederci dopo il prossimo plenilunio, il 25 Febbraio 2024.
Stop al genocidio 🇵🇸