LUNARIO - Mangrove
Bentornatə a LUNARIO, la newsletter mensile di PHP “La performatività posthuman. Una definizione transdisciplinare della live media performance” ricerca curatoriale che sto sviluppando grazie al sostegno dell’Italian Council IX.
LUNARIO diffonde ciclicamente appuntamenti, curiosità, scoperte e approfondimenti; segue gli sviluppi del progetto, prosegue nel suo percorso di esplorazione delle culture performative digitali, accogliendo le infinite declinazioni della liveness multimediale.
Anche questo mese qui troverete i players più interessanti che sostengono la creatività multimediale (nell’OSSERVATORIO), i luoghi e gli eventi da non perdere (nell’AGENDA), i termini (nel GLOSSARIO) e i concetti (nelle CHICCHE) per espandere l’interpretazione e la lettura delle opere.
Si riparte, seguitemi 🧜🏻♀️
"Le persone sono stringhe chiamate avatar: corpi audiovisivi che gli utenti usano per comunicare tra loro nel Metaverso. [...] Il tuo avatar può avere l'aspetto che vuoi, puoi sembrare un gorilla o un drago o un un pene parlante gigante nel Metaverso. [...] Non puoi materializzarti ovunque, come il capitano Kirk che scende dall'alto. Questo sarebbe confuso e irritante per le persone intorno a te. Romperebbe la metafora."
Neal Stephenson, “Snow Crash”, 1992
La Narrativa ha saputo spesso immaginare, intuire e descrivere dinamiche del quotidiano colte in potenza, e creare archetipi per la comprensione intuitiva della realtà. Ho avuto l’enorme piacere di parlarne con Nicoletta Vallorani, in occasione di “D'où venons-nous? Que sommes-nous? Où allons-nous?” ultimo appuntamento della mostra “Remote Armonie” promossa da CUBO Unipol. Potete rivederlo qui e recuperare i suoi fantastici “non maschili, non occidentali” consigli di lettura.
CHICCHE
Primizie dal mondo accademico.
“What is needed is a robust account of the materialization of all bodies — “human” and “nonhuman” — and the material-discursive practices by which their differential constitutions are marked. This will require an understanding of the nature of the relationship between discursive practices and material phenomena, an accounting of “nonhuman” as well as “human” forms of agency, and an understanding of the precise causal nature of productive practices that takes account of the fullness of matter’s implication in its ongoing historicity. [...] I propose a specifical posthumanist notion of performativity — one that incorporates important material and discursive, social and scientific, “human” and “nonhuman”, and natural and cultural factors. A posthumanist account calls into question the givenness of the differential categories of “human” and “nonhuman,” examining the practices through which these differential boundaries are stabilized and destabilized. Donna Haraway’s scholarly opus — from primates to cyborgs to companion species — epitomizes this point.”
Karen Barad, Posthumanist Performativity:
Toward an Understanding of How Matter Comes to Matter, S I G N S, Spring 2003.
"Ciò di cui c'è bisogno è un robusto resoconto della materializzazione di tutti i corpi - "umani" e "non umani" - e delle pratiche materiali-discorsive da cui sono segnate le loro costituzioni differenziali. Ciò richiederà una comprensione della natura della relazione tra le pratiche discorsive e i fenomeni materiali, una mappatura delle forme di agentività "non umane" e "umane", e una comprensione della precisa natura causale delle pratiche produttive che tenga conto della pienezza dell'implicazione della materia nella sua continua storicità. [...] Propongo un’interpretazione squisitamente postumanista della performatività - nozione che incorpora importanti fattori materiali e discorsivi, sociali e scientifici, umani e non umani, naturali e culturali. L'approccio postumanista chiama in causa il dato delle categorie differenziali quali "umano" e "non umano", esaminando le pratiche attraverso le quali questi confini e differenze vengono stabilizzate e destabilizzate: l'opus accademico di Donna Haraway - dai primati ai cyborg alle specie compagne - incarna questo punto.”
Karen Michelle Barad è filosofə e fisica teoricə. Tra lə principalə esponentə del Nuovo materialismo, è attualmente Professor of Feminist Studies, Philosophy, and History of Consciousness alla University of California, Santa Cruz. Barad ha elaborato la teoria denominata Realismo Agenziale, e proposto una meta-fisica performativa, in cui il mondo è un processo aperto di materia in evoluzione, attraverso cui essa stessa importa, acquisisce significato e forma nella realizzazione di diverse possibilità agenziali. Fra le numerose lectures che trovate online suggerisco questa, in cui si intrecciano poesia, fisica quantistica e teorie di genere.
AGENDA
Coordinate spazio-temporali, da non perdere per non perdersi.
Romaeuropa svela il programma della trentaseiesima edizione del festival, che apre a “uno sguardo su un presente complesso, un nuovo presente nel quale ci affacciamo con il bagaglio del nostro percorso e che attraverso gli occhi dellə artistə proviamo a scoprire. Possiamo affrontarlo grazie alle lavoratrici e ai lavoratori dello spettacolo, che vogliamo ringraziare e sostenere”1.
All’interno della programmazione ufficiale, dal 23 al 26 settembre torna DIGITALIVE, la rassegna dedicata alle culture digitali. Dislocata fra Roma e il Metaverso, questa quarta edizione sarà in versione X: X come cross, X come extended, un’esperienza in cui il concetto di com-presenza si espande.
É davvero una grande emozione intraprendere questo viaggio insieme a
Marta De Pascalis, Colin Benders, Il Quadro di Troisi, Mara Oscar Cassiani, Elio Germano e Omar Rashid - VRE fest, Not Waving, Francesco Luzzana - RE:Humanism Art Prize, fuse*, Umanesimo Artificiale.
Grazie a tuttə!
Ed è partita anche la seconda edizione di Residenze Digitali, con la selezione dei 7 progetti in residenza:
“Dealing with absence” di Margherita Landi e Agnese Lanza;
“Whatever happens in a screen stays in a screen” di Chiara Taviani;
“WOE – Wastage of Events” di Collettivo ØNAR;
“Sàl” di fuse*;
“I Am Dancing in a Room” di Mara Oscar Cassiani;
“Into The Wood” di Lorenzo Montanini, Isabel Albertini, Simona Di Maio;
“The Critters Room #experience” di Jan Voxel.
L’estrema varietà delle origini, dei formati e delle narrazioni scelte rappresenta una micro mappatura della creatività performativa italiana, capace sempre di resistere e sorprendere. Felice di accompagnare come tutor lo sviluppo di queste nuove produzioni, a sostegno degli artisti e dei partners promotori, fino alla restituzione di fine Novembre (...e oltre!) insieme a Laura Gemini e ad Anna Maria Monteverdi, che sul blog di Armunia è entrata nel dettaglio dei singoli progetti.
Venite con noi 🧜🏻♀️
GLOSSARIO
Perchè le parole sono importanti.
/re·al·tà/
realtà s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente.
virtüale
agg. [dal lat. mediev. (dei filosofi scolastici) virtualis, der. di virtus «virtù; facoltà; potenza»: v. virtù]. – 1. a. In filosofia, sinon. di potenziale, cioè «esistente in potenza» (contrapp. a attuale, reale, effettivo).
Secondo Treccani Futura, la definizione di realtà virtuale deriva dalla semplice unione delle due parole "virtuale" e "realtà". Quindi il termine "realtà virtuale" significa fondamentalmente "quasi realtà".
Rhizome ha recentemente lanciato “Welcome to the Metaverse”, serie di online talks che esplorano l'emergere di forme virtuali nella comunità, nell'economia e nella cultura. Durante il primo incontro il designer David Rudnick ha descritto la sua concezione di Struggle for Primacy: una lotta fra chi sostiene il “primato fisico” e la convinzione che il valore sia in gran parte legato a fonti materiali (come gli oggetti d'arte tradizionali o i beni immobili), e chi il "primato digitale" facendo riferimento a un sistema di valori che privilegia le digital sources (come le criptovalute o gli NFT). Queste posizioni rappresenterebbero i poli di un incombente conflitto tra volumi di capitale senza precedenti, schiacciando lo spettatore contemporaneo e intrappolandolo, in bilico fra vecchio e nuovo. Chi vincerà?
Ora che in Occidente la crisi pandemica sembra finalmente rallentare, riconcedendo spazio alla dimensione fisica dell’esperienza, l’idea di opposizione antitetica fra materico e digitale si diffonde, come se l’esistenza di uno escludesse necessariamente l’altro. Chi auspica un ipotetico ritorno alla normalità offline e chi invece già presagisce inediti ambiti di speculazione da colonizzare. A ognuno il suo, come sempre; tuttavia, perchè non provare a trovare l’equilibrio e concedersi l’ebbrezza di una terza via?
In questa “battaglia per la Terra” prova a mettere pace una recente ricerca pubblicata da Deloitte, sviluppata per aprire riflessioni sul come e sul cosa significhi progettare per la New Normality: visualizzando una sorta di stesa di insights, fra gli archetipi neonormali troviamo # Mass Avatarisation # Digital Epilogue # Timeless Zone. McKinsey parla invece di Next Normality, suggerendo un movimento dinamico in avanti, oltre la situazione attuale. Ma che cos’è la normalità, oggi?
Un concetto così tradizionalmente legato a stabilità, abitudine, ripetizione, riconoscimento, eppure sempre più spesso innegabilmente associato a termini come fluidità, resilienza e mutazione, per descrivere la condizione presente e l’immediato futuro. Oggi è normale surfare fra novità e imprevisti, adeguarsi alle norme di sicurezza, stare al passo con l’accelerazione digitale, la crisi climatica, i flussi migratori: normale è una continua trasformazione. Luciano Floridi direbbe che la normalità è Onlife, è la società delle Mangrovie: un’esistenza ibrida, mutante, in cui conviene imparare e adattarsi al dolce e al salato, al reale e al virtuale. Potrebbe non essere poi così male.
OSSERVATORIO
Altre forme di live.
Con l’invito e il prezioso coordinamento di HET Nieuwe Instituut ho avuto occasione di approfondire la conoscenza di operatori e realtà culturali olandesi attive negli ambiti di arte e culture digitali. Grazie in particolare a:
Angelique Spaninks di MU Hybrid Art House, istituzione devota alla definizione dello spazio liminale tra ciò che l'arte è e ciò che l'arte può essere, con cui abbiamo immaginato formati ibridi per la diffusione delle ricerche più sperimentali.
Olof van Winden di TodaysArt, piattaforma internazionale impegnata nell'innovazione culturale; ci siamo confrontati per trovare soluzioni adatte a presentare talenti pionieristici al pubblico locale in tutto il mondo.
Jarl Schulp di FIBER, organizzazione interdisciplinare che presenta i nuovi sviluppi della cultura digitale e degli angoli più remoti della musica elettronica, con cui abbiamo parlato di strategie di sostegno ai talenti emergenti (qui la loro open call per partecipare a un world-building lab. Perché le parole sono importanti).
Arjon Dunnewind di IMPAKT, che fino al 4 giugno co presenta “MEMEMANIFESTO” dei Clusterduck insieme ad Aksioma Ljubljana.
Per la seconda edizione di Other Futures Festival Brigitte van der Sande presenterà una rassegna volta a immaginare un futuro multispecie.
Lorenzo Gherbi di Baltan Laboratories sta conducendo una ricerca intorno a possibili scenari economici non-antropocentrici.
Come sempre trovate traccia di questi incontri su IG, insieme ai Virtual Sunday Rides, nelle storie in evidenza. E proseguono le pubblicazioni su Creativeapplications.net: presto tips su Biennale Architettura.
Anche questo secondo LUNARIO è stato inviato in una notte di Superluna - nel segno dello Sagittario. Terza dell’anno, con Luna al perigeo dopo un’ eclissi totale - visibile però soltanto agli antipodi: per chi se l’è persa, per fortuna c’è lo streaming. La Bloody Superluna dei Fiori infonde energia e apertura al futuro, generosità, disponibilità e tolleranza. Favorisce i contatti con l'esterno, le avventure galanti, lo sport, gli affari legali, le cause e i grandi (!) viaggi. Sviluppa la tendenza a sognare a occhi aperti, a sentirsi gioviali e allegri, speranzosi e ottimisti.
Oggi, 27 Maggio 2021, la Luna sorge alle 22:24 con azimuth 126° e tramonta alle 07:07 del giorno successivo con azimuth 233°. Fase Lunare: Luna Piena. Visibile al: 89%. Età della Luna: 16,41 giorni.
Le visual identity di PHP e di LUNARIO sono di Nicola Benetti; il progetto di comunicazione è a cura di UC Studio.
La magia che vedete qui ritratta è Bianca Irma, prima fan di LUNARIO, ultima creazione di Silvia, la mia “Amica Geniale”, e Andrea.
Arrivederci al prossimo plenilunio, il 24 Giugno.